Una nuova isola di pressocolata Frech per la Gilardoni di Abbadia Lariana

Il nuovo impianto rafforza la capacità produttiva della fonderia del Gruppo, che si rivolge prevalentemente ai mercati esteri

di Alberto Pomari

Sul lago di Como, ad Abbadia Lariana (Lecco), Flavio Gilardoni gestisce con successo dal 1961 due imprese familiari operanti nell’area molto dinamica della pressocolata: la Gilardoni Flavio Srl, un‘azienda di costruzione stampi e, nelle immediate vicinanze di questa, la fonderia Cesar.
Incontriamo Ivo Gaddi e Luca Negri, rispettivamente genero e cognato di Flavio Gilardoni, il primo responsabile della parte commerciale della Gilardoni Flavio Srl, il secondo responsabile insieme al titolare della parte tecnica della Fonderia Cesar, e ci facciamo spiegare come si sta articolando l’attività delle due aziende in un mercato competitivo come quello della pressocolata, che peraltro sta attraversando un momento molto positivo per le buone performance dell’automotive.

In primo luogo, quanti dipendenti lavorano nei vostri stabilimenti e per quali mercati principali state operando?
Per quanto riguarda la nostra dimensione aziendale, complessivamente nelle due imprese abbiamo 60 addetti, lavoriamo a pieno ritmo ed in particolare alla Fonderia Cesar, dove operiamo a tre turni. Il 30% della nostra produzione è destinato al mercato italiano, il restante 70% riguarda ordini provenienti dall’estero dove ci siamo costruiti nel corso degli anni una buona reputazione sia per la qualità che per l’affidabilità del servizio. I nostri clienti sono attivi in diversi settori, prevalentemente automobilistico e motociclistico, ma anche del comparto elettrico ed elettrotecnico, dell’industria dell’illuminazione e di quella delle costruzioni in genere.

Di quali macchine ed attrezzature di pressocolata disponete?
La nostra fonderia è attrezzata con sei isole di pressocolata completamente automatiche con forza di chiusura fino a 700 tonnellate. All’inizio dello scorso maggio è entrata in funzione la nuova isola di pressocolata Oskar Frech K 640. Ci siamo orientati su questa scelta, che per noi ha un importante valore strategico, in primo luogo perché l’approccio di Frech, che prevede la fornitura dell’intero impianto da un’unica azienda, ci ha pienamente convinto. E’ chiaro che questo per noi ha il grande vantaggio di avere a disposizione un unico gruppo di progetto e referenti dedicati a cui poter rivolgere le nostre domande. Ma è stata essenziale per la nostra decisione anche la questione dell’assistenza tecnica, che da parte della Frech ci è stata garantita con tecnici in loco. Anche questo fattore è per noi di importanza vitale, perché è un punto fermo che i nostri impianti debbano poter continuare a lavorare senza interruzione per mantenere gli impegni di fornitura con i nostri clienti, per cui in caso di manutenzione abbiamo l’assoluta necessità di trovare una soluzione rapida e immediata.

Quindi, non solo qualità, ma anche grande attenzione al servizio ed alla flessibilità, che contraddistingue abitualmente le imprese italiane del settore
E’ così, e questo vale in modo particolare per le aziende come la nostra che lavorano molto con l’estero; dato poi che siamo un‘impresa a conduzione familiare, conosciamo molto bene i vantaggi delle modalità di gestione che fanno leva su rapporti di partnership con i clienti, sulla cura del rapporto con i fornitori, sul continuo sviluppo puntuale dei prodotti e naturalmente su una sana struttura aziendale. Su ben altre dimensioni, ma con il medesimo spirito ritroviamo tutto questo nella Oskar Frech che è sul mercato dal 1949 e viene attualmente gestita dalla quarta generazione di imprenditori di famiglia.

Voi siete al tempo stesso fonditori e costruttori di stampi. Questo non vi mette in una qualche posizione di conflitto di interessi nei confronti dei vostri clienti, i quali sono, almeno in parte, fonditori essi stessi?
Assolutamente no, perché i nostri clienti ci vedono piuttosto come una esternalizzazione, una sorta di attività produttiva distaccata, è molto frequente che nostri clienti, anch’essi costruttori di stampi, ci chiedano di fare dei campioni del loro stampo anche presso la nostra fonderia. Direi che proprio perché siamo costruttori di stampi ma anche produttori di getti pressocolati, rappresentiamo una grande opportunità per i nostri clienti, garantendo il livello qualitativo richiesto sia per quanto riguarda lo stampo sia il pezzo prodotto.

In qualità di costruttori italiani di stampi come potete affrontare la concorrenza straniera in particolare in riferimento alla politica dei prezzi?
Sul piano dei prezzi è indubbio che non possiamo competere con l’Estremo Oriente, ma questo non costituisce per noi, in qualità di costruttori di stampi, un problema. I nostri clienti sanno infatti che uno stampo progettato male blocca l’intero progetto e che ogni stampo è unico, non è possibile standardizzare la progettazione poiché ogni stampo è diverso. Serve grande esperienza e conoscenza, si inizia già con la qualità dei materiali, quale acciaio per lavorazione a caldo, quale lega scegliere, a quale trattamento termico è stata sottoposta, ecc. Che senso ha per un cliente durante la stipula del contratto, ad esempio con un fornitore cinese, risparmiare una certa somma di denaro, se tale fornitore non possiede le necessarie conoscenze tecniche per cui nel lungo periodo prima o poi si verificheranno grossi problemi tecnici che irrimediabilmente si trasformeranno in un danno economico? Questo i clienti accorti lo sanno molto bene.

Concludiamo con un rapido accenno all’ “Industria 4.0“, un punto di cui da qualche anno si parla molto, e su cui ogni azienda è chiamata oggi a confrontarsi. Cosa significa Impresa 4.0 per Flavio Gilardoni?

Possiamo dirlo in poche parole: per noi vuol dire avere sotto controllo l’intero processo produttivo, vale a dire la gestione e l’analisi di tutti i dati a partire dalla programmazione fino ai pezzi prodotti. Un altro aspetto è poi la programmazione ottimale dei macchinari in ogni momento.