Riccardo Ferrario nuovo presidente di Amafond

La 74ma Assemblea Ordinaria di Amafond, l’Associazione Italiana Fornitori Fonderie, ha eletto alla presidenza il Direttore Generale del Gruppo Idra, che raccoglie il testimone da Maurizio Sala. Un mandato che punterà su innovazione, enfasi sul made in Italy e forte spirito di squadra nel Consiglio Direttivo per dare il massimo sostegno agli associati in questo momento critico per il settore della fonderia

Roberto Ariotti, Presidente di Assofond
Roberto Ariotti, Presidente di Assofond

Il 23 luglio scorso si è svolta la 74ma Assemblea Ordinaria di Amafond, l’Associazione Italiana Fornitori Fonderie, nella cornice di Borgo Santa Giulia a Corte Franca (Brescia). In programma le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali per il biennio 2020-2021 e all’appuntamento hanno partecipato numerosi rappresentanti delle aziende associate, che hanno seguito i lavori dell’assemblea nel rispetto delle precauzioni e delle regole di distanziamento personale anti Covid-19. Alla guida dell’Associazione è stato eletto l’ingegner Riccardo Ferrario, Direttore Generale del Gruppo Idra di Travagliato (BS) dal 2009, azienda che vanta oltre 70 anni di esperienza nella produzione di macchine per la pressocolata e attrezzature ausiliarie, con un passato in Fiat Teksid, Meridian Technologies ed Euralcom. L’assemblea ha inoltre eletto per acclamazione il Past President Piero Starita a Presidente Onorario di Amafond. Il neo eletto Riccardo Ferrario, dopo aver ringraziato tutte le aziende presenti, il Consiglio Direttivo e in particolar modo il suo predecessore Maurizio Sala per il tempo e l’impegno profuso per l’Associazione in questi anni, ha incentrato il suo primo discorso sulle linee guida che caratterizzeranno il suo mandato: Made in Italy, Innovazione, Spirito di Squadra. L’Italia è conosciuta in tutto il mondo, ad esempio per il settore del lusso, ma ancora troppo poco per la sua eccellenza settore dell’industria fusoria. Scopo del Presidente, sarà far conoscere il più possibile le aziende mettendo Amafond al loro completo servizio.

L’intervento di Riccardo Ferrario
L’intervento di Riccardo Ferrario

Altro tema cardine è l’innovazione: “Solo avendo il coraggio di pensare in modo innovativo, sarà possibile continuare ad essere presenti e competitivi sia sui mercati internazionali che nazionali, anche se gli scenari sono drasticamente cambiati e non saranno più quelli di prima. Anche in Amafond bisognerà avere la capacità di essere innovativi: nel marketing, sfruttando al meglio le nuove vie promozionali del mondo web, ma anche aumentando le relazioni con le Associazioni delle fonderie, Assofond in primis ma anche con le Associazioni di fonderia internazionali, che sono la nostra controparte e i clienti di Amafond. L’innovazione, inoltre, passa anche attraverso il rapporto con le Università, che devono essere utili per toglierci di dosso quella patina di vecchio e obsoleto che si porta dietro il mondo della fonderia, e che non attrae i talenti. Ma soprattutto, bisognerà essere innovativi anche sul tema della sostenibilità ambientale”. Ultimo punto fondamentale espresso dal Presidente Ferrario è il concetto di squadra. Per poter fornire un servizio utile ed efficace a tutte le Associate, è importante che ogni membro del Consiglio Direttivo abbia un ruolo specifico in funzione di quelli che sono i settori più affini. Ma nonostante il momento sia particolarmente difficile, Il Presidente guarda al futuro con ottimismo.

Fabrizio Carmagnini, direttore di Amafond (a sinistra) con il presidente uscente Maurizio Sala
Fabrizio Carmagnini, direttore di Amafond (a sinistra) con il presidente uscente Maurizio Sala

La pandemia ha ribadito le debolezze del Sistema-Italia

Ogni anno, l’Assemblea di Amafond è un’interessante occasione per cogliere lo stato di salute del comparto dell’alluminio, grazie al particolare punto d’osservazione dei fornitori delle macchine e dei materiali necessari alle produzioni upstream e downstream del metallo leggero. Il dibattito che ha caratterizzato l’assemblea pubblica, quest’anno è stato naturalmente molto incentrato sugli effetti e i possibili scenari futuri conseguenti all’emergenza Covid-19. Lo ha sottolineato il Presidente uscente Maurizio Sala nel suo intervento, ponendo l’accento sul difficile momento in cui stiamo vivendo: una forte recessione che si stava già presentando prima del virus a causa del freno al commercio mondiale e al nostro export dovuto alle guerre protezionistiche, ma anche a causa della mancanza di investimenti pubblici e privati e di riforme strutturali. Ora la politica è chiamata a scelte rapide e di lungo respiro, ha sottolineato Maurizio Sala: “Complessivamente, l’Italia potrà disporre di una cifra enorme e adesso è il momento di fare scelte coraggiose. Le priorità essenziali – direi ‘trasversali’ alle misure da varare – sono tre già esposte dal presidente di Confindustria Bonomi negli Stati Generali e che vengono ribadite con forza. La prima è la produttività: la grande assente da 25 anni nel dibattito pubblico italiano, 25 anni di sostanziale stagnazione, che scoraggia la crescita dimensionale delle imprese, la loro maggior solidità patrimoniale, la loro ascesa nelle catene di forniture internazionali e i loro margini da destinare a investimenti. Senza profitti non ci possono essere investimenti. La seconda priorità trasversale è quella della misurazione di qualità ed efficacia della spesa pubblica. Non si può pensare che risolveremo il problema con cui siamo alle prese da anni semplicemente ignorandolo e che per risolverlo, basti avere più spesa, più deficit e più debito. È un errore, sarebbe un’illusione a questo punto molto pericolosa: perché la sospensione del patto di stabilità UE non sarà eterno, e perché un simile ammontare di risorse lo avremo a disposizione non solo se presentiamo come Italia un piano serio e credibile, ma anche attraverso i risultati che saranno lì a testimoniare il nostro operato.

Riccardo Ferrario nuovo presidente di Amafond
Riccardo Ferrario nuovo presidente di Amafond

La terza priorità deve essere la garanzia del nostro futuro e del futuro dei nostri figli. Serve da subito una cornice credibile pluriennale di sostenibilità della finanza pubblica italiana e di riduzione del debito pubblico. Il debito pubblico salirà quest’anno e all’inizio del prossimo verso un ammontare intorno al 160% del PIL”. Serve per questo un vero e proprio memorandum quantomeno decennale tra Italia e Ue, in cui definire un ragionevole percorso di abbattimento del debito, per giustificare meglio il sostegno europeo per gli ingenti investimenti cui l’Italia sarà chiamata per anni. Questo implica riforme per riequilibrare perimetro ed efficienza della spesa pubblica, riorientando la spesa sociale verso indigenti, giovani e famiglie, affrontando i gap sociali e geografici di reddito e partecipazione al mercato del lavoro. “Il Governo dica presto come intende operare sulla leva fiscale e sul cuneo fiscale” ha concluso Sala, “se su automotive, siderurgia e filiere dell’export potremo contare su misure ad hoc come quelle messe in campo da altri grandi Paesi europei”. Durante la parte pubblica dell’Assemblea si è svolta anche una tavola rotonda con Roberto Vavassori, Presidente CLEPA (European Association of Automotive Suppliers), e Roberto Ariotti (Presidente Assofond). I due relatori hanno dato vita ad un’interessante dibattito moderato dal Presidente Riccardo Ferrario, incentrato su quelle che sono le prospettive di rilancio nel 2021 a seguito del momento di forte difficoltà che stiamo vivendo generato dallo scoppio della pandemia. In particolare, il Presidente di Assofond Roberto Ariotti si è concentrato su un’interessante analisi sul presente e sul futuro del settore della fonderia metalli italiano ed europeo, mentre il Presidente di Clepa Roberto Vavassori ha incentrato il suo intervento sul comparto dell’automotive. A conclusione degli interventi è seguito un interessante dibattito tra la platea e i relatori.