L’industria indiana dell’alluminio è proiettata verso la crescita

Il consumo pro capite di alluminio in India raddoppierà entro il 2030, l’industria si sta preparando con forti investimenti nell’upstream e nuove iniziative per accelerare lo sviluppo del settore downstream sottodimensionato rispetto alle potenzialità del mercato interno

di Alberto Cavicchiolo

Tapan Kumar Chand, Presidente della National Aluminium Company Limited e dell’Associazione Indiana dell’Alluminio, parla di NALCO, dell’India, dell’industria indiana dell’alluminio e della prossima Conferenza Internazionale sull’Alluminio (INCAL-2019) a Bhubaneswar, Odisha.

Prima di tutto, ci congratuliamo molto: con la sua guida, NALCO sta emergendo come realtà globale e potrebbe superare le stime del mercato arrivando a profitti record nel 2017-2018, oltre che nei primi due trimestri del 2018-2019. Quali sono i principali fattori che influenzano una simile impennata nei profitti?
Abbiamo introdotto un nuovo modello di business focalizzato sul miglioramento dell’efficienza operativa, l’aumento della produzione, la riduzione dei costi, il miglioramento della realizzazione dei mercati attraverso strategie di mercato innovative, e un forte lavoro di squadra. Tutti questi fattori hanno rivestito un ruolo chiave nel raggiungere i profitti record. L’azienda ha raddoppiato i propri profitti netti (PAT) nel 2017-18 a un totale di 13,42 miliardi di INR (189,39 milioni di dollari). Ha replicato la prestazione nel primo e nel secondo trimestre del 2018-19 arrivando a un fatturato di 59,52 miliardi di INR nella prima metà dell’anno fiscale 2018-19, il che rappresenta il 42% di incremento rispetto al primo semestre dell’anno fiscale 2017-18. L’azienda ha fatto registrare una delle sue prestazioni pi forti, con un profitto netto di 11,97 miliardi di INR (168,92 milioni di dollari) nel primo semestre 2018-19 rispetto a 3,64 miliardi di INR (51,37 milioni di dollari) nel periodo corrispondente dell’anno fiscale precedente (2017-18), realizzando una stratosferica crescita del 229%.

Come siete riusciti a ridurre i costi?
Abbiamo completamente rivisto le nostre posizioni riguardo all’acquisto di materie prime fondamentali, soprattutto allumina, passando da un contratto di lungo termine a contratti spot. Questo ci ha avvicinati alle condizioni di mercato e ne sono derivati vantaggi. Inoltre, abbiamo risolto una controversia sulle tariffe dell’acqua con il governo statale e sono state ripianate delle voci di bilancio considerate eccezionali, il che ha aiutato l’azienda ad incrementare i profitti nel 2017-18.

Da quando vi è stato passato il testimone della Navratna Company in luglio 2015, quali sono i punti salienti di questa operazione che ha portato NALCO a diventare una realtà con la quale è necessario confrontarsi nel settore delle miniere e dei metalli?
A luglio 2015 il mercato dell’alluminio ha toccato il fondo con le quotazioni LME in discesa continua, arrivando a 1424 dollari a tonnellata il 23 novembre del 2015. Gli smelter di molti Paesi stavano regolamentando la produzione. Come strategia, abbiamo deciso di andare controcorrente convertendo quella che era stata la regolamentazione della produzione in ottimizzazione della produzione nell’estrazione e nella raffinazione, perché il segmento dell’allumina la fonte del nostro business. Nel segmento dell’alluminio, suscettibile alle flessioni del mercato, la nostra strategia è stata quella di aumentare la produzione fintanto che portava a una contribuzione positiva. Oltre a ciò, abbiamo cercato di trarre profitto dalle nostra produzione di energia rinnovabile. La riduzione dei costi è diventata l’obiettivo principale durante la crisi e di conseguenza il consumo specifico di energia e materie prime critiche è stato ridotto. Tutto ciò ha rafforzato la redditività di NALCO e ha creato la fiducia necessaria per puntare all’espansione della raffineria, degli smelter, della produzione energetica e dei settori a valore aggiunto.
Successivamente, la sicurezza delle materie prime è stata una delle nostre priorità principali per mantenere l’azienda in attività e in espansione. Assicurarsi il carbone della Bridge Link è stato un immediato sollievo dal lato dei costi e l’attribuzione delle Miniere di Bauxite di Pottangi e dei blocchi D ed E delle Miniere di Carbone Utkal sono stati grandi passi in questa direzione.
Siamo diventati il produttore di allumina con i costi più bassi al mondo e stiamo sperimentando la nuova tecnologia AP2XN per ridurre fino al 5% il consumo di energia elettrica in corrente continua degli smelter, puntando così a una significativa riduzione dei costi, dato che l’energia costituisce circa il 30% dei costi dello smelting. Inoltre, abbiamo iniziato ad implementare l’espansione dei siti precedentemente abbandonati per aumentare i volumi e far diminuire il costo unitario della produzione. Speriamo di raggiungere una riduzione del costo per tonnellata d’alluminio dal 5% al 7%. Per questo abbiamo iniziato a sostituire gli equipaggiamenti più vecchi di tutti i nostri impianti e macchinari con altri all’avanguardia e di conseguenza l’utilizzo del CAPEX è cresciuta costantemente negli ultimi 3 anni da 4,52 miliardi di INR (63,79 milioni di dollari) nel 2015-2016 a 8,7 miliardi di INR (123, 62 milioni di dollari) nel 2016-17 fino a 10,80 miliardi di INR (152,41 milioni di dollari) nell’anno fiscale 2017-18.
La ricerca e sviluppo è stata una delle nostre principali forze trainanti. Abbiamo sviluppato con successo una nuova tecnologia aziendale basata sulle nanotecnologie, EMRION, la prima del suo genere al mondo, e così abbiamo potuto recuperare oltre il 95% dell’acqua eliminando del tutto l’uso di prodotti chimici. Ad oggi l’azienda ha presentato 35 brevetti dei quali 17 sono stati concessi e 5 commercializzati. Poiché NALCO è un’azienda quotata, abbiamo deciso di ricomprare le nostre azioni; questo, in associazione con il miglioramento delle prestazioni e l’aumentata sicurezza nell’approvvigionamento delle materie prime, ha aiutato a far più che raddoppiare il prezzo delle azioni e la capitalizzazione di mercato nel periodo 2015-2018. Abbiamo aumentato i dividendo per gli azionisti dal 40% al 56% nell’anno fiscale 2016-17 e del 114% nell’anno fiscale 2017-18.

Per quanto riguarda i progetti di espansione futura nell’upstream, quali sono le sfide chiave che dovrà affrontare il settore minerario e come si sta preparando NALCO per affrontare questi ostacoli?
Abbiamo iniziato il lavoro di espansione per una raffineria da un milione di tonnellate di allumina all’anno a Damanjodi e proseguiamo con l’espansione dello smelter precedentemente inutilizzato per arrivare a una capacità di 1 milione di tonnellate all’anno con una centrale energetica integrata da 1320 MW; l’acquisto di terreni, unitamente alle interazioni forestali e ambientali, sono le sfide principali per il settore minerario. Poiché le aree ricche di minerali sono tradizionalmente abitate da popolazioni locali e tribali – il cui spostamento a causa delle attività minerarie porta a reazioni emotive a causa dell’attaccamento al territorio e alla preoccupazione per un supporto duraturo per la sopravvivenza in futuro – la reintegrazione e il ricollocamento diventano questioni che devono essere affrontate. Con il nuvo regolamento MMDR (Sviluppo e regolamento delle miniere e dei minerali) del 2015, e con lo sviluppo del Fondo Distrettuale per i Minerali, è stato creato per statuto un programma benefico strutturato e assicurato, motivando le persone a considerare la reintegrazione. In questo campo la documentata storia di NALCO in termini di programmi di reintegrazione e ricollocazione efficaci e l’impegno per le comunità ci stanno aiutando a muoverci nella giusta direzione.
Ottenere autorizzazioni forestali e ambientali per le miniere sono altre grandi sfide, che devono essere negoziate con molta sagacia, pianificazione, coordinazione e attenzione. Abbiamo un gruppo dedicato di professionisti per guidare l’azienda in questa direzione. Inoltre, ci stiamo anche procurando competenze professionali esterne quando e se sono necessarie. Riguardo la nostra nuova raffineria, abbiamo già ottenuto tutte le autorizzazioni statutarie e stiamo per iniziare i lavori. Analogamente, siamo stati in grado di aprire una nuova miniera di bauxite nel South Block Panchatmalli di Damanjodi.

Quali sono i vostri progetti principali per la produzione di allumina e metallo primario?
L’azienda sa facendo passi avanti per potenziare la capacità di raffinazione dell’allumina e di smelting di alluminio primario. Sono già iniziati i lavori per l’espansione di una raffineria di allumina da 1 milione di tonnellate all’anno (con un costo di 791 milioni di dollari). Il nuovo impianti di raffinazione sarà alimentato dalla nuova miniera di bauxite del blocco sud di Panchpatmalli e in seguito dalla miniera di bauxite di Pottangi, che sarà operativa entro i prossimi 4 anni. Le attività preparatorie per l’espansione di uno smelter in disuso da 0,5 milioni di tonnellate l’anno ad Angul (per un costo di 1,43 miliardi di dollari) sono iniziate con l’obiettivo di portare NALCO nel club dei produttori da 1 milione di tonnellate l’anno. Stiamo anche valutando un impianto energetico integrato da 600 MW x 2 (da 1,14 miliardi di dollari) nella nostra attuale sede.
Abbiamo progetti per creare una raffineria da 1,4 milioni di tonnellate in Andhra Pradesh per la quale abbiamo chiesto al Governo locale di riservare in nostro favore la miniera di bauxite.
Per soddisfare gli enormi requisiti energetici per l’espansione dello smelter ci siamo già assicurati le miniere di carbone D ed E di Utkal. Stiamo lavorando per rendere operativa la miniera D di Utkal quest’anno o all’inizio dell’anno prossimo e in seguito entrambe le miniere saranno operative. Inoltre, come parte di un’integrazione strategica a monte, abbiamo formato una joint venture con Gujarat Alkalies and Chemicals Limited (GACL) per produrre soda caustica, un elemento chiave nella produzione dell’allumina, e stiamo preparando un impianto da 270.000 tonnellate all’anno a Dahej. Allo stesso modo, per aggiungere valore oltre che stimolare le industrie accessorie e del downstream nello stato, abbiamo creato un accordo con IDCO per sviluppare un parco per l’alluminio di livello mondiale ad Angul. Abbiamo già destinato 50.000 tonnellate l’anno di metallo liquido per questo insediamento industriale.
NALCO, Hindustan Copper Limited (HCL) e Mineral Exploration Corporation Limited (MECL), le tre imprese centrali del Ministero delle Miniere del Governo Indiano, hanno firmato un protocollo d’intesa per costituire una joint venture di nome Khanij Bidesh India Limited (KABIL) per identificare, acquisire, sviluppare, elaborare e fare uso commerciale di minerali strategici in sedi estere per rifornire l’India e per supportare l’iniziativa “Make in India” del Governo indiano.
L’azienda ha firmato un protocollo d’intesa con Mishra Dhatu Nigam Limited (MIDHANI) per creare un impianto di produzione di leghe di alluminio sotto forma di joint venture per andare incontro ai fabbisogni delle industrie della difesa, aerospaziale, automobilistica e dei trasporti e ha firmato un protocollo d’intesa con Neelachal Ispat Nigam Ltd (NINL) per creare un impianto di distillazione del catrame da carbone come joint venture per la produzione di asfalto di carbone. In qualità di impresa responsabile, l’azienda ha dato impulso al settore delle energie rinnovabili avviando impianti di energia eolica per 198 MW e sta approntando progetti per 50 MW di energia eolica nel Tamil Nadu.

Come stima che crescerà l’industria indiana dell’alluminio nel prossimo futuro e quali settori identificherebbe come principali utilizzatori di alluminio in India?
L’India è il punto di forza dell’Asia ed è la grande economia mondiale che sta crescendo più rapidamente, raggiungendo tassi di crescita annui del 7-7,5%. Un punto percentuale di crescita del PIL corrisponde ad un aumento dello 0,95% del consumo di alluminio in India. Il paese probabilmente raggiungerà un consumo di 10 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030, attualmente è di circa 3,4 milioni di tonnellate, ci sono enormi potenzialità per lo sviluppo del mercato,. Il primo passo è raddoppiare il consumo pro capite di alluminio da 2,5 a 5 kg. Mentre la crescita della produzione avverrà grazie alla disponibilità di bauxite di buona qualità, dell’ordine di 3,9 milioni di tonnellate con depositi di carbone nelle vicinanze, i consumi aumentano rapidamente per via dei notevoli sviluppi e dell’emergere dell’India come economia di dimensioni sub-continentali. Tutto questo spingerà il mercato dell’alluminio a decollare nel prossimo futuro. Come settori principali responsabili del consumo di alluminio possiamo indicare i settori della trasmissione elettrica, le infrastrutture, le costruzioni, il packaging, i trasporti. Con l’impulso fornito ai veicoli elettrici e alle carrozze in alluminio, il settore dei trasporti probabilmente vedrà un incremento esponenziale del consumo di alluminio. Analogamente, le smart cities saranno molto dipendenti da materiali in alluminio. Inoltre, i piani per l’elettrificazione rurale e la crescita della classe media stimoleranno l’industria del packaging.

In conclusione, quali sono gli sforzi principali in atto da parte dei produttori indiani di alluminio per stimolare un aumento dell’utilizzo dell’alluminio in India?
I principali produttori come Hindalco, Vedanta, e NALCO oltre a produttori e trasformatori secondari, sotto l’egida dell’Associazione Indiana dell’Alluminio (AAI) organizzano seminari, eventi itineranti e conferenze in varie parti del Paese per diffondere l’uso dell’alluminio e fornire informazioni sugli ultimi sviluppi tecnologici nel settore. La Conferenza ed Esposizione Internazionale INCAL 2019, dal 31 gennaio al 3 febbraio 2019, costituirà un’eccellente piattaforma per aziende indiane ed estere per incontrare e interagire con gli utenti potenziali e i consumatori per costruire opportunità di business di lungo periodo. La Conferenza, oltre a focalizzarsi sul tema “Produrre Alluminio… Stimolare Crescita e Sviluppo”, analizzerà anche diversi argomenti e problematiche chiave che sono importanti per l’industria dell’alluminio con una sessione speciale sulle prospettive del downstream e le applicazioni emergenti dell’alluminio. Avremo partecipanti da 25 paesi comprese alcune aziende leader europee in questo evento, che radunerà capitani d’industria di tutto il mondo compresi produttori, industrie manifatturiere, di lavorazione e fornitura e consumatori finali, lungo tutta la filiera. Siamo certi che i delegati e i partecipanti potranno trarne una conoscenza più profonda e scoperte che emergeranno da preziose interazioni.