Congiuntura negativa per le fonderie europee

Cala ancora la produzione delle fonderie italiane secondo la rilevazione trimestrale di Assofond, che rileva le difficoltà dell’intero comparto europeo

di Roberto Guccione

Cala ancora la produzione delle fonderie italiane: -5,6% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2018. E’ la fotografia del settore che emerge dalle rilevazioni periodiche di Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta l’industria fusoria italiana.
Curato dal Centro Studi Assofond, il report si basa sui dati forniti dalle aziende associate (che totalizzano il 31% della produzione nazionale) e fornisce una rappresentazione istantanea misurata ogni trimestre dell’andamento dei principali indicatori del settore delle fonderie.
L’analisi dei dati del secondo trimestre 2019 spinge il presidente di Assofond Roberto Ariotti a rivolgersi al nuovo Governo per chiedere di affrontare con maggior energia la questione industriale: “Recuperare il rapporto con l’Europa, che rappresenta il mercato fondamentale dell’industria italiana, e mettere lavoro e questione industriale al centro dell’azione di governo”, sottolinea il presidente Ariotti. “Queste sono le nostre priorità, questo è quello che chiediamo con forza al nuovo governo, che speriamo possa segnare una discontinuità importante rispetto all’esecutivo precedente in fatto di politica industriale e di relazioni con gli alleati europei”.

Le fonderie: al cuore della manifattura
Il comparto delle fonderie rappresenta la spina dorsale della manifattura italiana: oltre 1.000 imprese che danno lavoro a quasi 30.000 addetti e che realizzano prodotti ad alto valore aggiunto per settori quali l’automotive, la meccanica varia, le macchine agricole, la nautica, il trasporto aereo e ferroviario, la produzione di energia elettrica. Un’eccellenza da 2,3 milioni di tonnellate di produzione (seconda in Europa solo alla Germania) e quasi 7 miliardi di fatturato, che sta però soffrendo ormai da diversi mesi il rallentamento di tutti i principali settori committenti, al pari delle fonderie dei principali Paesi europei: in Germania nel secondo trimestre la produzione industriale è calata del -5,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. “Anche il secondo trimestre ci ha visto rallentare”, sottolinea Ariotti, “sia pur con dinamiche differenti da comparto a comparto: le fonderie di ghisa, dopo un primo trimestre sopra i livelli medi del 2018, registrano un significativo contraccolpo nel secondo quarto; quelle di metalli non ferrosi non danno segnali di ripresa dopo diversi trimestri in calo, e solo quelle di acciaio rimbalzano su una posizione che potrebbe presagire un segnale positivo di recupero”.

Produzione industriale: ancora un calo nel secondo trimestre
L’indice della produzione industriale delle fonderie italiane, destagionalizzato e con base 100 riferita alla media trimestrale del 2018, scende a 96 punti, con un calo di – 1,5% sul primo trimestre. L’evidenza grafica restituisce un quadro recessivo: il valore odierno è il punto più basso dal primo trimestre del 2017 e segna una perdita tendenziale, cioè rispetto al secondo trimestre del 2018, pari al -5,6%. Questo, inoltre, risulta essere un trimestre già al ribasso, all’interno di un trend continuamente negativo, iniziato con il 2018, e che ha portato, già dal terzo trimestre dell’anno scorso, a una riduzione dei livelli produttivi al di sotto di quota 100. Se si considera la variazione cumulata da inizio anno, vale a dire lo scostamento fra il primo semestre 2019 e il corrispondente periodo del 2018, la flessione è pari al -5,1%.
Tornando ai dettagli del settore, l’indice della produzione della ghisa arretra del -5,2% sul primo trimestre e si attesta a 95,7 punti sulla media 2018; l’acciaio, l’unico comparto in controtendenza, cresce del +27,6%, recuperando i cali di produzione riscontrati nell’ultimo trimestre 2018 e nel primo 2019, riprendendo quota 100, a 106,3 punti. Tuttavia, il recupero dei livelli pregressi è ancora lontano dal realizzarsi: la tendenza è ancora negativa e anche la crescita da inizio anno, se paragonata al primo semestre del 2018, è ancora marcatamente negativa.
Il comparto delle fonderie di metalli non ferrosi, infine, registra un nuovo minimo assoluto, pari a 94,9 e perde un altro -2,8% sul trimestre precedente.